(IPM) - 15/06/2008 - Doppia fila, su e giù per il quartiere, soste estenuanti in attesa che qualcuno si decida ad uscire. Basta, l'incubo è finito!
"Strisce blu addio" è stata la migliore notizia che le orecchie romane hanno ascoltato venerdì 29 maggio. Tg, giornali, riviste, agenzie, ogni mezzo stampa ha annunciato in apertura e con clamore la notizia, quasi fosse un evento di rilevanza nazionale. Forse un po’ lo è visto che la sentenza del TAR del Lazio, pubblicata il 28 maggio, ha reso esecutivo un sogno.
Purtroppo, dopo ogni bel sogno che si rispetti, ecco sopraggiungere il risveglio che ci catapulta in una realtà caotica, popolata da vivaci polemiche. Da un lato la gioia dei cittadini e la soddisfazione del Codacons, dall'altro l'"urlo" dei centri storici. Dopo solo alcuni giorni dalla bella notizia, infatti, il 5 giugno, tornano in funzione i parcometri nei centri storici, lo decide la Giunta romana che mantiene però spenti gli apparecchi nel resto della città, almeno fino all'attuazione del nuovo piano.
Un nuovo provvedimento, dunque, che prevede la creazione di una apposita Commissione il cui compito è, entro il 31 luglio, di ridisegnare in tutta Roma l'intero sistema del parcheggio a tariffa. Composta da tecnici del dipartimento Mobilità e da ingennieri e architetti esterni che, insieme, riprogrammeranno il piano parcometri secondo le linee programmatiche dettate dalla giunta capitolina. I loro obbiettivi principali sono di garantire l'equilibrio tra strisce blu e bianche; creare aree adeguate di parcheggio gratuito nei pressi degli ospedali; aumentare i parcheggi per motocicli; differenziare la tariffazione (ad oggi rimasta invariata) a seconda delle zone.
Tutte operazioni attuative e complesse che la commissione renderà note il prossimo 31 luglio per poi passare al vaglio della giunta comunale.
Si capisce chiaramente che siamo di fronte ad una situazione difficile da gestire: la libertà degli automobilisti non può prescindere dalla salvaguardia dei centri storici che, con l'apertura al parcheggio libero, rischierebbero il collasso.
Ma come si è arrivati a questo punto? Facciamo un piccolo passo indietro.
Il tema delle strisce blu è stato più volte dibattuto e sempre associato a quello dell'ambiente. La creazione di parcheggi a pagamento doveva infatti servire, almeno in via ideale, a disincentivare l'uso dell'auto privata a favore dei mezzi pubblici, diminuendo così il tasso di inquinamento generato dai gas di scarico. Nella pratica, però, si è messa in moto una corsa selvaggia alla creazione di parcheggi a pagamento, per un totale di quasi 96 mila posti auto, anche in zone che statisticamente, sono prive di traffico o situate in periferie a solo uso di residenti e, quindi, senza particolari problemi di viabilità, trasferendo dalla Polizia Municipale ai privati (ausiliari del traffico) la funzione di controllo e punizione del divieto di sosta. Allo stato attuale la quasi totalità dei parcheggi romani sono blu. Con la conseguente impossibilità da parte dei cittadini di parcheggiare l'auto nei pressi delle proprie abitazioni, costringendoli a ripiegare verso parcheggi privati, sempre a pagamento, altrimenti, la multa è garantita. Finalmente, il 9 gennaio 2007, le sezioni unite civili della Cassazione stabiliscono: "Obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero". Sentenza che rende nulle le multe agli automobilisti che parcheggiano nelle aree a pagamento se "vicino" a quelle zone non è stato predisposto anche un "parcheggio libero". Escluse dall'annullamento sono le sanzioni nelle zone a traffico limitato, nelle aree pedonali e in quelle a particolare rilevanza urbanistica. Gli amministartori, quindi, sono obbligati a realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria.
Già in quei giorni il Codacons annunciava "guai" per i comuni, obbligati ora a considerare i parcheggi liberi e ad aspettarsi almeno il 50% di multe restituite al mittente.
Ed ecco che, con un neoeletto Sindaco, Gianni Alemanno, le risposte non si fanno attendere: il 29 maggio 2008, la II sezione del TAR del Lazio accoglie il ricorso presentato dal Codacons e da un comitato di cittadini, residenti nel quartiere Ostiense, che si opponevano alle strisce blu e alle relative delibere comunali. Nella sentenza si legge che non sono state trovate tracce di studi che dimostrano come il numero di parcheggi sia stato commisurato al fabbisogno effettivo ed in che modo le esigenze dei residenti siano state considerate. Obbiezione leggittima che va a segno, ma niente restituzione ai cittadini di multe già pagate, multe che ammontano a circa 10 miliardi di euro, ritenendo "che la violazione del divieto di sosta sia un illecito di mera condotta". Soluzione? Avviare una separata azione di risarcimento contro la STA per indebito oggettivo. Questa la sfida del Codacons, pronto ad affilare le armi contro la società appaltatrice, dando il via ad una class action, cui possono partecipare tutti coloro che intendono farsi restituire le somme ingiustamente pagate. Il 29 maggio è un giorno caldo di notizie, infatti non si fanno attendere le dichiarazioni dell'amministrazione comunale presieduta da Alemanno che, in una nota, dichiara di aver inviato una circolare all'Atac per il blocco immediato delle oltre 2.600 macchine di riscossione della sosta.
Arriviamo al 30 maggio e l'Atac spa è subito a lavoro per la disattivazione dei parcometri, fornendo assistenza e risposta alle domande dei cittadini attraverso il portale www.atac.roma.it o al numero unico 06 57003.
Bastano pochi giorni di "libertà" per far partire la protesta di quanti temono ripercussioni sulla viabilità del centro storico. Neppure ora la risposta si fa attendere: Gianni Alemanno e Sergio Marchi, assessore alla Mobilità, annunciano in una conferenza stampa, il ripristino, a partire dal 5 giugno, della sosta tariffata nel centro storico.
Il mondo delle comunicazioni impazzisce, fioccano i comunicati, le botte e risposte dei politici, la giunta assicura il rispetto delle esigenze dei cittadini, l'Atac garantisce tutte le informazioni e così un susseguirsi di notizie. Quel che è certo è il clima di cambiamento in atto e numerose sono le novità che vedranno partecipe la città romana nel campo della viabilità.
Per ora, e in attesa dei nuovi piani, gli automobilisti non possono che esultare nonché, almeno per una volta, rifiutare di pagare il parcheggio se, nella stessa area, il Comune non ha provveduto a creare parcheggi gratuiti. Evviva il Tar!
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