(IPM) - 20/10/2008 - Servizi energetici, illuminazione pubblica, igiene urbana, servizi idrici, trasporto pubblico e politiche per la mobilità individuale.
Sono questi i principali settori che compongono il complesso sistema dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, illustrati nella Relazione annuale dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma.
La relazione 2007-2008, giunta alla quinta edizione, ha presentato alcune importanti novità per i settori presi in considerazione: l'introduzione di un nuovo capitolo dedicato ai servizi culturali, una specifica sezione dedicata agli approfondimenti tematici, che hanno interessato quest'anno alcuni servizi particolari come quelli cimiteriali, le farmacie comunali, il Bioparco e i servizi di affissione e pubblicità e, per la prima volta, sono stati inoltre presentati i risultati di un'indagine sulle pari opportunità di genere nelle aziende del Comune di Roma.
Per quanto riguarda ciò che più interessa i nostri lettori, il trasporto pubblico della Capitale, tale servizio interessa un territorio particolarmente vasto e popoloso: 1.285 kmq (circa otto volte il comune di Milano) con 3 milioni di potenziali utenti (tra residenti, pendolari, turisti e visitatori). L'offerta comprende la rete del trasporto di superficie (autobus, filobus, tram), le due linee metropolitane (linea A Anagnina-Battistini e linea B Laurentina-Rebibbia) e le tre ferrovie concesse (Roma-Lido, Roma-Pantano, Roma-Nord), oltre agli autobus extraurbani gestiti da Co.Tra.L. e alle ferrovie regionali gestite da Trenitalia25.
Secondo i dati Atac, nel 2007 si sono registrati in media ogni giorno circa 4 milioni di passeggeri-corsa, dei quali il 75% hanno utilizzato il trasporto di superficie, il 22% le metropolitane e il 3% le ferrovie concesse. Anche se non si dispone del dato in termini di passeggeri-km e gli indicatori non sono quindi direttamente confrontabili, l'offerta potenziale del servizio è naturalmente molto più ampia, con circa 524mila vetture-km al giorno, corrispondenti a quasi 70 milioni di posti-km.
Un'offerta dunque elevata per un gran numero di passeggeri e su un territorio decisamente vasto, quella del Tpl a Roma.
L'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune, sia pure in un quadro differenziato e non privo di elementi positivi, ha dovuto evidenziare i limiti e le criticità, sia di tipo strutturale sia legate alle specifiche modalità di erogazione del servizio preso in considerazione.
Sono di certo chiari alcuni elementi che sembrano testimoniare un significativo "sforzo" compiuto attraverso le politiche dell'offerta perseguite. Infatti, l'offerta di Trasporto Pubblico Locale a Roma è certamente ampia in termini quantitativi e in crescita nel corso degli ultimi anni, sia come posti-km erogati che come copertura territoriale del servizio: rispetto al 2001 si registra un sensibile incremento in termini di vetture-km (+7,3%), a fronte di una leggera riduzione degli autoveicoli privati (-2,5%).
Tuttavia, il sistema romano resta caratterizzato da una fortissima incidenza nell'uso delle autovetture, con un tasso di motorizzazione di 70 veicoli ogni 100 abitanti, rispetto alla media nazionale di 60, e un'incidenza delle autovetture sul totale degli spostamenti motorizzati che raggiunge il 65% rispetto al 60% delle altre grandi città. Sono queste condizioni che determinano, sia una perdita di efficienza in termini di tempi di percorrenza a causa dei fenomeni di congestione, sia rilevanti costi sociali (ambientali, sanitari, ecc.) che ricadono sull'intera collettività.
Le analisi comparative, periodicamente condotte dalla Fondazione Civicum, mostrano, inoltre, per le aziende che gestiscono il Tpl romano, una crescita costante dei costi unitari (+13,5%) rispetto ai ricavi unitari (+9,9%), con la conseguente riduzione del margine di copertura e il crescente fabbisogno di trasferimenti pubblici, i quali, per unità di servizio offerto, sono infatti aumentati di circa il 22% in quattro anni.
Nel complesso, è evidente l'esigenza di un deciso salto di qualità nella programmazione e organizzazione del servizio che consenta di conferire maggiore efficacia alla pur rilevante "quantità" dell'offerta messa in campo, ponendo particolare attenzione alle caratteristiche e localizzazione della domanda, all'ulteriore sviluppo dei sistemi informativi, nonché al tema dell'integrazione, sia tra Tpl e mezzi privati (anche sostenibili), sia tra le stesse modalità del Tpl e in particolare tra metropolitana e trasporto su gomma.
L'Agenzia dispone perciò, di una lunga serie di dati di monitoraggio per il servizio di metropolitana e di superficie: per quanto riguarda le linee A e B della metro, si sono registrati in questi anni degli andamenti non sempre univoci e costanti per gli indicatori di qualità erogata del servizio stabiliti dall'Agenzia. Mentre, per la sicurezza dell'utenza, i valori si mantengono pressoché sempre al di sopra dello standard, si registrano invece scostamenti negativi per gli indicatori comfort dell'attesa (in maggior misura per la linea A).
Sul trasporto di superficie emerge con chiarezza come, la diffusa sensazione di congestione degli autobus, interessi in realtà circa il 6% del totale delle corse effettuate, evidentemente concentrate su determinate linee e fasce orarie di maggior frequentazione.
Sembra quindi che l'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, con la sua relazione annuale, abbia confermato un pensiero ormai assodato da alcuni anni riguardo ai trasporti pubblici della Capitale: "la situazione sta migliorando, ma c'è ancora molto da fare".
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