(IPM) - 30/01/2008 - Il 2007 ha rappresentato un anno importantissimo per la mobilità romana, un punto di svolta per traghettare il panorama del trasporto della capitale verso scenari più europei e per poter dare risposte più soddisfacenti alle esigenze della città.
Principalmente e maggiormente sotto gli occhi dei cittadini, sono stati senza dubbio i cantieri per la metropolitana, che nel giro di 8 mesi ha coinvolto, e stravolto, la vita di interi quartieri e di migliaia di cittadini. Infatti, oltre i lavori già in opera da alcuni anni per il prolungamento della B1 da piazza Bologna a piazza Conca d'Oro, progetto successivamente prolungato a viale Jonio, ruolo da protagonista lo assumono senza dubbio i lavori per la realizzazione della terza linea metropolitana. Da aprile infatti sono stati aperti ben 13 aree di cantiere per la costruzione della metro C da San Giovanni ad Alessandrino, mentre è ancora in fase di progettazione definitiva la tratta tra Alessandrino e Giardinetti, dove la metropolitana si innesterà sull'attuale ferrovia Roma-Pantano, recentemente ammodernata e già predisposta alla trasformazione.
In questo scenario di lavori e cantieri nel sottosuolo romano, che da aprile 2008 entrerà in una seconda fase di interventi con l'entrata in funzione delle due talpe, non sono da dimenticare inoltre i cantieri di sondaggio archeologico, sempre per la metro C, principalmente a piazza Venezia e lungo corso Vittorio Emanuele, per la realizzazione della seconda tratta della linea, e consentire così l'attraversamento del centro storico, l'interscambio con la linea A e B e l'integrazione con l'ipotizzata futura linea D.
Un futuro a breve termine per il trasporto metropolitano che farà recuperare in parte, l'ancora troppo ambio divario rispetto alle principali metropoli europee, ma che consentirà di iniziare a ragionare su un sistema a rete ed un trasporto meno intrappolato nei tentacoli del traffico veicolare.
E proprio per contrastare i problemi che il traffico privato arreca alla mobilità su gomma, è stata portata a termine, seppur con molte critiche e alcuni dubbi riguardo le scelte progettuali messe in atto, la prima fase di corridoi per la mobilità. Sono nati così i lunghi corridoi "verdi" riservati al mezzo pubblico.
Il primo e il più importante lungo viale Palmiro Togliatti, con un asse trasversale che mette in collegamento la stazione della metro B di Ponte Mammolo con la metro A a Subaugusta, attraversando i quartieri di Colli Aniene, Prenestino, Quarticciolo, Alessandrino, Torrespaccata e Don Bosco, ed interscambiando con la ferrovia regionale Roma-Pantano, i tram della Prenestina e la Fr2 a Palmiro Togliatti, anche se in quest’ultima fermata, con una soluzione un po' bizzarra e poco agevole. Il secondo corridoio consente invece una maggiore e più veloce penetrazione urbana e si snoda dalla Stazione Tiburtina a piazza della Croce Rossa. G grazie anche a nuove discipline della sosta e del traffico consente alle diverse linee bus che vi transitano di guadagnare minuti preziosi e di bypassare particolari punti "caldi" del traffico romano.
E a breve nuovi cantieri per le strade romane, con i corridoi della mobilità nel XII municipio e le filovie Eur-Tor Pagnotta-Trigoria e Tor de' Cenci, e nell'VIII municipio, con la rete per Tor Vergata, senza tralasciare il prolungamento della B da Rebibbia a Casal Monastero, che alleggerirà la morsa del traffico sulla Tiburtina e nell'area del Tecnopolo ad est della capitale.
Continueremo a tenere d'occhio i cantieri per la mobilità romana, per informare e aggiornare sul futuro del trasporto nella nostra città.
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