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Ferrovie -
QART# stazioni in mostra, arte metropolitana che decora (segue...)
(IPM) - 04/07/2007 - 

Far diventare le stazioni da semplici luoghi di frettoloso passaggio a vere e proprie opere d’arte, spazi più vivibili e più godibili: questo è l’ambizioso progetto intrapreso da Rete Ferroviaria Italiana per valorizzare il proprio patrimonio immobiliare. Il 27 giugno, in 14 regioni italiane ed in 19 stazioni del network di RFI, il Gruppo Ferrovie dello Stato ha dedicato la giornata alle nuove arti visive: aerosol, graffiti, sculture realizzate con materiale ferroviario, disegni di bambini, foto ed installazioni sonore.
Il muralismo permetterà di restituire alla città gli ambienti ferroviari "rivisitati" allo scopo di utilizzarli anche per attività sociali, trasformando le stazioni in spazi più vivibili e godibili, proiettati verso le aree circostanti e fulcro della riqualificazione urbanistica della città. Inoltre la nuova arte contribuisce a sviluppare un maggiore rispetto per il bene pubblico-stazione, riducendo gli atti vandalici. Protagonisti delle realizzazioni artistiche sono writers e giovani artisti del terzo millennio scelti per la creatività espressa nelle loro opere.
A Roma la giornata ha coinciso con l’inaugurazione, avvenuta nella stazione Monte Mario della Fr3 Roma-Cesano-Viterbo, alla presenza dell’Amministratore del Gruppo FS, Mauro Moretti, dell’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Roma, Jean Leonard Touadì, e dell'assessore ai Lavori Pubblici sempre del Comune di Roma, Giancarlo D’Alessandro, del terzo intervento facente parte del progetto di arte pubblica permanente Qart#, ideato dall’associazione culturale zerouno3nove.
"E' un modo per far sì che le stazioni possano mantenere un aspetto bello - ha detto Moretti - inducendo i passeggeri a non rovinarle, a considerarle proprie, perchè i beni pubblici sono beni di tutti".
"E' una bella opera - ha commentato Touadì - e sono convinto che sia anche utile, perchè il degrado territoriale si combatte anche con l'estetica; penso che ci sia un rapporto diretto tra degrado e percezione dell' insicurezza".
Qart# è un ciclo d’interventi che tende alla riqualificazione artistica dei quartieri di Roma, con una particolare attenzione alle periferie, l’arte contemporanea raggiunge così i luoghi pubblici ed è pensata per creare un "centro urbano più vivibile".
Nella Capitale il progetto Qart# debutta nella stazione di Nuovo Salario sulla Fr1 Orte-Roma-Fiumicino Aeroporto nel Maggio 2006 con Qart#1. La stazione sorge nel quartiere Nuovo Salario/Serpentara, alla periferia nord di Roma. Come in gran parte delle periferie cresciute negli anni ’70 è il grigio opprimente dei palazzi a dominare la scena, alternandosi a pochi spazi verdi che sembrano essere accerchiati dal cemento e dall’asfalto. L’intervento artistico eseguito, a cura di due artisti Blu ed Etnik, scelti dall’associazione zerouno3nove ha totalmente rimodellato l’estetica della stazione, interni, facciata, mura esterne, banchine, creando un nuovo luogo dove la dimensione sociale è diventata caratteristica fondante. Una socialità che ha trovato la sua ragione d’essere nell’altissima frequentazione dell’unico snodo ferroviario del quartiere. Blu e Etnik hanno realizzato un progetto “site specific” nel quale ogni spazio della stazione è stato pensato a se stante. I vari ambienti vedono la presenza di figure antropomorfe e prospettive che distorcono visivamente la struttura architettonica preesistente.
Blu ha lavorato sulla presenza, sull'immedesimazione, con centinaia di esseri umani apparentemente uguali, ma che piccole diversità fisiognomiche rendono unici, sfociando a volte nel surreale e nel grottesco. Da questa tipologia si è invece allontanato nella decorazione della prima rampa di scale, dove un rosso tremolante, che produce un forte impatto “optical”, racchiude quattro mani incrociate, dove due di queste gettano delle monete nelle altre, drammaticamente bucate.
Etnik ha invece incastrato una decorazione composta da decine di bambini che si disegnano l'un l'altro con delle prospettive spaziali e delle zone in cui il colore crea dei design di stampo grafico. Le prospettive riescono a rimodellare le forme della stazione, proponendo al viaggiatore una visione spaesante e una continuazione immaginifica dello spazio reale.
Il progetto di riqualificazione delle stazioni romane è proseguito, il 15 febbraio 2005, con Qart#2, nella stazione di Appiano, sulla Fr3. Sono stati realizzati due interventi artistici, oltre alla decorazione murale sono stati creati degli spazi espositivi permanenti per la fotografia.
Hitnes è stato l’artista scelto per dipingere le superfici della stazione, che è rimasta pienamente funzionante nei 10 giorni dell’intervento, dando ai cittadini la possibilità di osservare l’artista al lavoro. Sono state inoltre allestite 14 postazioni fotografiche (200x140 cm), e due o più fotografi, a rotazione, avranno la possibilità di esporre i loro scatti lavorando su un tema comune scelto di volta in volta. In questa prima sessione sono esposti i lavori di Achille Filipponi e Pablo Ficcadenti. Sul sito dell’associazione zerouno3nove sarà possibile, presentando i propri lavori, partecipare alle future esposizioni.
Dopo il grande successo dei primi due interventi, di nuovo in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, il progetto Qart# continua.
Qart#03 - Stazione Monte Mario è il terzo appuntamento del progetto di arte pubblica permanente. Dal 4 fino al 27 giugno Matteo Milaneschi e Andrea Venanzi, uno scenografo ed un designer, hanno decorato l’intera stazione di Monte Mario, sempre sulla Fr3, lavorando senza creare alcun disagio per i circa 4.500 utenti giornalieri che utilizzano la stazione, e trasformando la stazione stessa da un semplice luogo di passaggio in un’opera d’arte globale e permanente, unica nel suo genere. Qart vuole così portare l’arte contemporanea nei luoghi pubblici di Roma, dando a dei luoghi pienamente vissuti ma non così vivibili una dimensione più umana, cambiando in positivo la qualità della vita,f ondendo arte e luoghi legati alla quotidianità.
Qart non è però il primo esperimento di arte in luoghi pubblici a Roma. Tra il 1996 ed il 2000, grazie ad un esclusivo atto di concerto tra idea artistica, lungimiranza politica e perspicacia aziendale del maestro Piero Dorazio e dell’allora Sindaco On. Francesco Rutelli è nato il progetto "Arte Metro Roma", che ha visto alcune stazioni della metropolitana progressivamente trasformarsi in una sorta di museo permanente sotterraneo. Diciannove stazioni sono state completate con un rivestimento studiato ad hoc da novantasei artisti provenienti da tutto il mondo. Il progetto, ideato e diretto dal maestro Paolo D'Orazio, prevede la massima libertà di scelta da parte degli artisti per quanto riguarda il soggetto e percorsi basati su accostamenti anche imprevedibili. In questo modo è stato possibile esaltare la vivacità e la diversità delle singole opere cosa che, da un'indagine spontanea tra i passeggeri, è stata infatti particolarmente apprezzata. Arte Metro Roma è un progetto che ha lasciato una forte impronta e un segno indelebile nell’Arte Contemporanea, che rimarrà nella storia contribuendo alla crescita artistica e culturale della nostra città. In questo particolare evento, la storica funzione sociale dell’Arte è tornata ad essere il tramite privilegiato fra Istituzione, Città e Cittadino. La presenza di vere e proprie opere d’Arte studiate appositamente per le stazioni della Metropolitana di Roma da Artisti noti in tutto il mondo, ha trasformato questi ambienti in un vero e proprio museo d’Arte Contemporanea, qualificando in tal modo le stazioni stesse e mutandone la loro destinazione d’uso nel tessuto urbano.
Sia il Qart che Arte Metro Roma dimostrano come sia possibile portare l’arte contemporanea fuori dai musei, rendendola fruibile a tutti e contribuendo a migliorare il luogo pubblico dove viene esposta. Qart inoltre ha dimostrato come sia possibile una pacifica convivenza tra “L’aerosol art” e la città: i tre spazi messi a disposizione da RFI agli artisti hanno avuto infatti un grande successo ed hanno contribuito ad abbellire la città con opere d’arte urbana. È auspicabile che da un lato vengano concessi sempre più numerosi spazi dove gli “artisti da strada” possono dare sfoggio della loro creatività e dall’altro che si attuino interventi specifici per contrastare il fenomeno delle scritte e degli scarabocchi sui muri, intervenendo anche celermente per la loro rimozione.

Ma dopo l'arte metropolitana il discorso continua... sul prossimo numero (segue...)

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