(IPM) - 12/02/2008 - Belli e tecnologici. Su di essi si era scommesso per il rilancio in grande stile del tram a Roma. Parliamo dei “jumbotram” romani, costruiti alla fine degli anni ’90 da Fiat Ferroviaria (attuale Alstom): i Cityway I e II
In vista del Giubileo del 2000 l’allora giunta comunale aveva ideato un ambizioso piano per rilanciare il tram a Roma e nel centro storico, di cui la linea 8, da Torre Argentina al Casaletto doveva essere il primo tronco funzionale di una rete che avrebbe portato i tram sia a Termini, lungo Via Nazionale, sia verso San Pietro e Cornelia, attraverso C.so Vittorio. In vista dell’apertura della nuova linea si rendeva necessario l’acquisto di nuovi e moderni tram, essendo insufficiente il parco vetture presenti,anche a seguito delle ben note vicende del fallimento della SOCIMI di Milano che aveva bloccato la consegna dei tram serie Socimi T8000 immatricolati nella serie 9000. La gara di acquisto venne finanziata con la prima emissione di BOC del Comune di Roma, per un importo parti a cento miliardi di lire e venne aggiudicata, nel 1996, dalla Fiat Ferroviaria che propose un nuovo modello di tram articolato ad alta capacità, bidirezionale, lungo 31m e capace di trasportare 279 passeggeri, di cui 54 seduti. In più vi è predisposto lo spazio per ospitare 2 carrozzelle di disabili. Il pavimento ribassato per tre quarti di superficie riservata ai passeggeri consente l'eliminazione delle barriere architettoniche con banchine di fermata con ciglio alto 30cm dal piano dei binari. II nuovo tram ha 4 carrelli, dei quali i 2 di estremità sono motori, con una potenza massima complessiva di 732 kW, ad azionamento elettronico e velocità massima di 70 km/h . Ritardi ed intoppi burocratici vari, però, non permettono una rapida consegna delle vetture ordinate, e, il 21 marzo 1998, all’apertura della linea 8, l’onere e l’onore del servizio spetta interamente ai tram SOCIMI, utilizzati, dopo anni, in modo bidirezionale. Solo nel novembre del 1998 il primo dei nuovi tram, la 9101, inizia i primi collaudi in linea, mentre circa un mese dopo le prima 4 vetture iniziano il regolare servizio di linea seguite, nei mesi successivi, dalle restanti vetture del lotto, per un totale di 28 tram, numerati da 9101 a 9128. Le nuove vetture,autentico fiore all’occhiello dell’ATAC, riscuotono sin da subito i favori dell’utenza, che ne apprezza il comfort di marcia, la facile accessibilità e la presenza dell’aria condizionata, autentica novità sui mezzi pubblici della capitale.
Nel 2000, sempre nell’ottica di un potenziamento della linea 8 e delle future espansioni della rete, l’ATAC acquista da Fiat ferroviaria, nel frattempo acquisita dalla Alstom, un’ulteriore serie di 50 vetture bidirezionali, sempre della serie CityWay, a pianale totalmente ribassato (350 mm sul piano del ferro), dotate come le prime di: aria condizionata, annuncio di prossima fermata, impianto video a circuito chiuso per verificare lo stato di salita e discesa dei passeggeri e l’interno del mezzo.
Questi tram hanno sempre 4 carrelli, di cui quelli intermedi sono motori, con una potenza massima complessiva di 732 kW, ad azionamento elettronico e velocità massima di 70 Km/h. I nuovi tram, immatricolati nella serie 92, sono lunghi 33 metri e possono trasportare fino a 172 passeggeri di cui 54 seduti. Nel lotto Alstom realizza anche due tram in configurazione estesa da 9 moduli invece dei 7 della versione base. Questi 2 tram,tecnicamente identici agli altri CityWay II, sono lunghi ben 41,45 metri ed una capienza di 234 passeggeri di cui 64 seduti. I nuovi Cityway II vengono presentati alla stampa ed ai romani il 31 marzo del 2000, in occasione del prolungamento del tram numero 3 (il vecchio 30/) dalla Piramide alla Stazione Trastevere con la vettura 9202 a fare gli onori aziendali insieme alla Stanga 7021 e l’MRS 2137 restaurate come vetture storiche, per essere poi immesse progressivamente in servizio sulle linee 8 e 3, e di rado sul 19, a collaudi e consegne ultimate. La consegna e l’immissione in servizio delle 52 vetture previste però subì numerosi ritardi a causa della cronica mancanza di spazio all’interno delle Officine Centrali e della mancata realizzazione della prevista nuova rimessa tranviaria nell’ex deposito di Trastevere, bocciata dalla sovrintendenza a causa del ritrovamento di reperti archeologici, reperti che però non impedirono successivamente di realizzare un parcheggio. Dopo un lungo fermo di molte vetture presso lo stabilimento Alstom di Colleferro si realizzò un’area provvisoria d deposito in un’area della rimessa ATAC di Tor Sapienza dove depositare le vetture in attesa di future immissioni in servizio. Poca fortuna per i due tram in configurazione implementata. Le due vetture, 9217 e 9218, dopo un breve ciclo di prove con esiti non soddisfacenti, vennero accantonate all’interno delle Officine Centrali ATAC ed utilizzate come fonte di pezzi di ricambio. Sorte avversa anche per la vettura 9226 accantonata a seguito di uno scontro,avvenuto a Porta Maggiore, con un trenino della Roma – Pantano (050+429+055) nel gennaio 2005.
Complessivamente apprezzate dall’utenza, le 92, durante l’esercizio sulla linea 8, han riscontrato alcuni problemi di aderenza sulle rampe della C.ne Gianicolense specie in presenza di binario reso viscido da pioggia o fogliame, tanto da rendere necessaria l’adozione di un differente tipo di sabbia silicea. Ben più gravi i problemi riscontrati nel 2006, quando, a seguiti di denunce sindacali, si evidenziano sui CityWay II, seri problemi strutturali alle ralle, tanto da determinare il fermo quasi immediato delle vetture della prima parte del lotto. Il problema provoca l’apertura di un lungo contenzioso tra l’Atac e Alstom, che si accusano a vicenda: l’azienda accusa la ditta fornitrice di un errata progettazione chiedendo che si accolli gli oneri di modifica delle vetture per contro l’Alstom respinge tutte le accuse incolpando nella fattispecie l’Atac, accusandola della cattiva manutenzione dell’armamento romano e rifiutandosi di eseguire gli interventi gratuitamente
A tale scopo uno di questi carrelli è stato portato nell’Università di Ingegneria Meccanica a Firenze per eseguire alcune verifiche.
Il lungo contenzioso si è alla fine concluso in favore di Atac nel Maggio 2007, Alstom dovrà incaricarsi di riparare le 78 vetture Cityway Roma 1 e Roma 2 del parco aziendale senza costi aggiuntivi, e saranno quindi trasferite per le revisioni negli stabilimenti Alstom di Colleferro.
Le prime vetture riconsegnate torneranno in servizio tra 8 mesi, e poi al ritmo di 2 vetture al mese.
Il piano dei lavori si è arenato a causa della crisi del sito produttivo di Colleferro, sbloccata tale situazione nella notte tra il 26 e il 27 Ottobre 2007 la prima delle vetture in attesa di riparazione, precisamente una 9100, è partita, trainata fino a Viale Palmiro Togliatti, e da lì posta su un carrello stradale diretto allo stabilimento Alstom di Colleferro. Nel 2008, mentre proseguono le revisioni delle 91 e delle 92,a 4 vetture CityWay I, 9103 - 9115 - 9123 – 9125 , in fase di revisione, è stata applicata la nuova livrea aziendale grigio metallizzato
Un paragone, almeno sul piano strutturale tra le 2 serie di vetture, mostra che le prime hanno dimostrato molta più affidabilità delle seconde, e mentre le Cityway stanno ricevendo le dovute riparazioni, zitte zitte le Stanga continuano la loro marcia sulla rete romana sobbarcandosi l’onere del servizio.
IPM - IlPendolareMagazine © www.ilpendolare.it