La ferrovia della Val Venosta compie 9 anni, ed ora l’elettrificazione

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Un moderno Gtw Atr100 in sosta nella stazione capolinea di Malles - Foto Giovanni Giglio

Un moderno Gtw Atr100 in sosta nella stazione capolinea di Malles
Foto Giovanni Giglio

Il 5 maggio 2005 la ferrovia della Val Venosta, dopo una chiusura durata quindici anni, ripartiva con il primo convoglio tra Merano e Malles con un nuovo aspetto. Passata sotto la gestione della Provincia di Bolzano e dopo importanti lavori di risanamento dell’infrastruttura, la ferrovia si proponeva all’utenza locale e turistica come un innovativo asse portante per la mobilità della valle e di tutta la parte occidentale dell’Alto Adige.
“In questi nove anni l’assunzione della linea da parte della Provincia e il suo risanamento hanno portato i risultati sperati” sottolinea l’assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner. Con 2 milioni di viaggiatori all’anno la ferrovia della Venosta è ormai consolidata e i suoi 11 treni sono sfruttati al massimo della capacità, specie nella stagione turistica. Infatti oltre ad essere fulcro dei sistema di mobilità pubblica la ferrovia della Venosta è una soluzione conosciuta anche al di fuori dei confini provinciali.
La riattivazione della linea ha comportato anche un nuovo slancio nell’utilizzo del treno in Alto Adige: “Con l’acquisto di nuovi convogli, con l’adeguamento di 44 stazioni e areali ferroviari su tutto il territorio, con un aumento dei collegamenti della rete locale e con orari combinati treno-bus la Provincia ha effettuato notevoli investimenti per corrispondere alla crescente richiesta e favorire il passaggio degli utenti al mezzo pubblico”, ricorda ancora Mussner.
“Il prossimo passo, quindi, dovrà essere l’elettrificazione della linea, obiettivo su cui ci stiamo già muovendo”, conclude l’assessore.

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